“Chi investe un pedone al di fuori delle strisce, commette un reato di lesioni personali colpose” lo dice la Cassazione nella sentenza del 1 Giugno 2017.
Ogni anno in Italia perdono la vita quasi 600 pedoni e sono 20.000 quelli che restano feriti (secondo il report della campagna 2016 “siamo tutti pedoni” per sensibilizzare le persone su queste tragedie).
Il codice della strada sancisce l’obbligo del pedone di attraversare la carreggiata, utilizzando le strisce pedonali quando queste non siano distanti oltre 100 metri dal punto di attraversamento.
In caso di investimento di un pedone, che attraversa contravvenendo a questa disposizione, le compagnie assicurative sovente tentano di respingere le richieste del danneggiato o comunque di addebitare al pedone stesso una parte della responsabilità nella causazione dell’evento.
Nel caso di una persona investita da un motociclista, La Corte di Cassazione, IV sezione penale, nella sentenza n. 27513/2017 depositata il 1 giugno scorso, ha dichiarato inammissibile il ricorso dello stesso condannato per il reato ex art. 590 del codice penale (lesioni colpose).
In tutti i gradi di giudizio, quindi, nonostante un attraversamento imprudente da parte del pedone, il motociclista che percorreva una strada rettilinea, ben illuminata dalla luce del giorno, secondo i giudici, avrebbe potuto evitare l’impatto con lo stesso, prevedendo la manovra incauta di chi attraversava, arrestando la marcia e cercando di evitare l’impatto che invece si è verificato.
La Cassazione ribadisce il costante orientamento della giurisprudenza sul principio di affidamento, che in tema di circolazione stradale, trova un temperamento: in pratica, l’utente della strada è ritenuto responsabile anche del comportamento imprudente altrui, purché questo rientri nel limite della prevedibilità.
L’attraversamento del pedone, anche al di fuori delle strisce pedonali, viene in definitiva considerato un evento prevedibile e, pertanto, spetta al conducente del veicolo avvistare il pedone in procinto di attraversare la carreggiata e mettere in atto ogni atteggiamento utile ad evitare ogni possibile rischio.
Lo Studio CIS ha da sempre assistito centinaia di pedoni, vittime di questo tipo di incidente, ottenendo sempre il giusto risarcimento, anche prima della recente sentenza della Corte di Cassazione.
Prima di tutto, noi siamo dalla parte delle vittime e sappiamo che, in questi dolorosi frangenti, è fondamentale avere al proprio fianco un consulente esperto, che capisca il disagio sia fisico che psicologico di chi ha subito il danno e che aiuti il malcapitato in tutti gli adempimenti necessari, facendolo concentrare unicamente sulla propria guarigione.
Per questo motivo assumiamo l’onere dell’intera vicenda, senza costi né acconti, perché il nostro obiettivo è restituire ai nostri Clienti la serenità che meritano.
Perché sceglierci?
- Consulenza gratuita
- Nessun anticipo
- Pagamento del compenso pattuito solo a risarcimento ottenuto